giovedì 10 giugno 2010

Cognome prima del nome, vizio della burocrazia

In un bel testo intitolato Prima di parlare taci, Vittorio Amedeo Farinelli scrive:

Attenzione all’amor proprio delle persone alle quali vi rivolgete.
L’indirizzo fa parte integrante della lettera. Scrivere il cognome prima del nome è un vizio della burocrazia, che contribuisce alla scarsa simpatia dei cittadini nei suoi confronti. Un difetto analogo – specie nel caso di una lettera commerciale allorché si conosce il nominativo della persona che tratterrà la questione - può consistere nello scrivere il nome della ditta e, sotto, “alla cortese attenzione” del dott. Rossi. Se necessario, invertite l’ordine.
Conviene coinvolgere il lettore, dargli l’impressione che pensiamo a lui perché è importante, perché lo riteniamo persona che si preoccupa dei problemi di chi gli scrive. Al tempo stesso è necessario evitare una familiarità non giustificata dai reciproci rapporti. Forse perché appartengo ad un’altra generazione, non amo che uno sconosciuto si rivolga a me dandomi del “tu”, o che usi solo il mio nome.
Attenzione a scrivere correttamente il nome. Un Niccolò non apprezza di essere menzionato come Nicolò.

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