domenica 19 dicembre 2010

Aperta scuola

Dicembre. Tempo di iniziative che vanno sotto il nome di "Scuola aperta", durante le quali le istituzioni scolastiche presentano gli indirizzi di studio, i laboratori, le palestre, le sale conferenze e tutto quanto possa esserci di accattivante, per favorire le iscrizioni di giovani studenti.
In un paio di scuole della mia città (un istituto tecnico e un liceo) fanno bella mostra di sé le targhettine del personale, i cartelloni preparati dagli allievi, le classifiche delle olimpiadi della matematica o della fisica, tutti rigorosamente con il cognome prima del nome, così come i cartellini identificativi che studenti e professori hanno appuntati al petto.
Uno potrebbe pensare che le scuole siano luoghi in cui si insegnano, anche con l'esempio pratico, come fare le cose. Invece, apparentemente, non sempre è così.

Per coerenza, suggerirei a queste scuole di pubblicizzare le loro iniziative con cartelli e opuscoli su questa falsa riga:

Scientifico Liceo "Da Vinci Leonardo"
APERTA SCUOLA

Dicembre 18

Nell'arco della giornata verranno presentati gli attrezzati laboratori
ed esemplificate le didattiche attività.
Inoltre, lo scolastico dirigente, Rossi prof. Mario,
illustrerà il piano della formativa offerta.

Suonerebbe strano?

lunedì 6 dicembre 2010

Arriva Amazon.it e mette i nomi prima dei cognomi

Da pochi giorni Amazon ha aperto il proprio sito web anche in Italia. Quando cercate un libro, il nome dell'autore viene posto correttamente prima del cognome.

Ho aggiornato il mio post precedente includendo amazon.it tra i siti di librerie on-line che rispettano le buone pratiche.

giovedì 2 dicembre 2010

Anche De Rienzo lo dice…

Lo scrittore, giornalista e linguista Giorgio De Rienzo è stato interpellato dal lettore Filippo Grillo nel forum Scioglilingua di Corriere.it. La domanda è stata posta in maniera molto semplice:

Quando ci si presenta bisognerebbe farlo dicendo prima il proprio nome e poi il cognome.
Così firmando qualsiasi nostro scritto od opera.
Mi presento: Mario Rossi; sottoscrivo: Mario Rossi.
Solo negli elenchi alfabetici si potrebbe fare una deroga (ma io lo trovo casermesco) e scrivere prima il cognome e poi il nome.
Poi, se si vogliono mantenere distanze mentali, comportamentali, riserve persino ci sentiremo apostrofare o apostroferemo prima con il cognome e poi con il nome. Per me si tratta sempre di indelicatezza.
Caro De Rienzo, sbaglio?

La risposta bellissima, secca e lapidaria:

Non sbaglia.


Non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro, infatti.

sabato 27 novembre 2010

Come dedicare una via ad un alpinista in maniera platealmente errata

Ci avrei scommesso: prima o poi mi sarebbe capitato di imbattermi in un cartello stradale con una via dedicata ad una persona con l'indicazione del cognome prima del nome.

Via Kugy Giulio (sic!)

È successo nella località sciistica Piancavallo, in comune di Aviano, dove ho trovato il cartello ritratto nella fotografia qui sopra. La via è dedicata ad un famoso alpinista e scrittore, Giulio Kugy (Gorizia 1858- Trieste 1944).

Ho chiesto informazioni in merito al Comune, ma senza risposta.

martedì 16 novembre 2010

Sarà Wired, ma sembra Expired…

Da una rivista che tratta molti argomenti relativi all'informatica e alla comunicazione, uno si aspetterebbe anche un po' di attenzione al modo in cui vengono trattati i lettori. Invece non sempre è così.

Prendete il caso di Wired, "storie, idee e persone che cambiano il mondo". Nella pagina delle FAQ relative agli abbonamenti viene mostrata un'etichetta con scritto NOME COGNOME

Fascetta con cui Wired dovrebbe arrivare agli abbonati

ma in realtà la rivista arriva a casa degli abbonati con il cognome scritto prima del nome:



Anche il modulo cartaceo per la richiesta di attivazione di un nuovo abbonamento presenta prima lo spazio per il cognome e poi quello per il nome:

Particolare del modulo cartaceo con cui attivare un abbonamento-dono a Wired
Ho provato a chiedere spiegazioni alla redazione della rivista, all'ufficio abbonamenti, alla casa editrice, ma senza ricevere nessuna risposta.

Chissà, forse fare un printf() di nome e cognome richiede maggiori risorse di un printf() di cognome e nome. Di sicuro, per usare la terminologia della rivista, questo comportamento appare non wired, bensì tired o addirittura expired.

Aggiornamento gennaio 2012
Le lettere con cui si sollecita il rinnovo dell'abbonamento riportano il nome prima del cognome. Non sarà che Wired tratta bene le persone quando chiede dei soldi, e poi male quando i soldi li ha incassati?


mercoledì 3 novembre 2010

Videocurriculum

Chissà se veramente c'è qualcuno che fa un proprio videocurriculum e lo pubblica su UannaBe.com declinando stancamente il proprio CV cartaceo con cognome e nome, come dice questo articolo del Sole 24 Ore...

martedì 14 settembre 2010

Appello agli insegnanti

Alcuni colleghi insegnanti mi hanno chiesto: «Con tutti i problemi della scuola, perché preoccuparsi di questa cosa del nome prima del cognome? In fondo non è una cosa importante...»

A parte il fatto che usare e insegnare a usare il nome prima del cognome è una cosa che non costa nulla ed è semplice da fare, al contrario di altre che sono costose e difficili da fare, una domanda così formulata andrebbe classificata sotto la voce benaltrismo e, in quanto tale, rifiutata.
 
Ad ogni modo, cercherò di indicare qui alcuni motivi per cui invece, a mio parere, questa questione è importante, soprattutto nel mondo della scuola. Se sei un insegnante, sentiti chiamato in causa direttamente.

1. Se quando fai l'appello leggi i cognomi prima dei nomi, il messaggio che trasmetti è che gli allievi non sono persone, ma solo elementi di un insieme burocraticamente organizzato (persone indrappellate, come le chiama Alfonso Leone).

2. Se chiedi agli allievi di scrivere cognome e nome sul foglio protocollo del compito, per essere facilitato nell'ordinamento dei fogli, trasmetti il messaggio che è più importante la tua comodità personale del rispetto delle regole grammaticali (le quali impongono che il nome venga messo prima). Se vuoi che il cognome salti all'occhio, puoi chiedere che venga scritto con lettere maiuscole, dopo il nome.

3. Se non correggi l'errore di chi scrive il cognome prima del nome, chiediti perché tolleri questo e invece ne correggi altri, come un congiuntivo sbagliato, un apostrofo in più, ecc. Dov'è la coerenza?

4. Se chiami i tuoi allievi per cognome e nome, e invece tu ti presenti con nome e cognome, citi autori e personaggi storici con nome e cognome, ecc., trasmetti il messaggio che i tuoi studenti sono di una categoria inferiore, alla quale appartengono coloro i quali non hanno il diritto ad avere il nome prima del cognome.

5. Se anche tu ti presenti con cognome e nome, be', come dire... sbagli. Renditi conto che molte informazioni e abitudini si trasmettono con l'esempio. Vedi il blog www.ilnomevaprimadelcognome.blogspot.com per maggiori informazioni al riguardo.

6. Se dici ai tuoi allievi che nelle firme devono scrivere il nome prima del cognome, sappi che alcuni interpreteranno questo messaggio come "solo nelle firme il nome va prima del cognome", mentre non è affatto così: il nome va sempre prima del cognome, in tutte le occasioni.

7. Insegnando che il nome va prima del cognome, insegni anche il rispetto degli standard, che impongono questa forma (ad esempio negli indirizzi, nei biglietti da visita informatizzati, ecc.).

8. Insegnando a fare attenzione a questa cosa eviterai ai tuoi allievi brutte figure quando entreranno nel mondo del lavoro, in cui qualcuno queste cose le nota e le fa notare.

9. Quando i tuoi allievi lavoreranno in un ufficio, scriveranno relazioni, predisporranno comunicati stampa, progetteranno attività, svilupperanno software, ecc. produrranno documenti migliori.

10. Anche questo è un modo per trasmettere l'attenzione alle piccole cose, che a volte però hanno grandi significati.

venerdì 25 giugno 2010

Scrivere un'email professionale

Segnalo la mini-guida Come scrivere un’email professionale di Lucylov, dove — al punto 5 — è scritto:

La firma deve contenere nome e cognome in questo ordine. Mai mettere il cognome prima del nome.

mercoledì 23 giugno 2010

Pagelle: il Ministero è promosso?

Fine dell'anno scolastico, tempo di pagelle.

Per quale motivo la pagella riporta il cognome prima del nome, se non per la pessima abitudine burocratica di fare le cose — a volte — alla rovescia?

E sì che le scuole dovrebbero essere luoghi in cui si insegna a fare bene le cose…

giovedì 10 giugno 2010

Cognome prima del nome, vizio della burocrazia

In un bel testo intitolato Prima di parlare taci, Vittorio Amedeo Farinelli scrive:

Attenzione all’amor proprio delle persone alle quali vi rivolgete.
L’indirizzo fa parte integrante della lettera. Scrivere il cognome prima del nome è un vizio della burocrazia, che contribuisce alla scarsa simpatia dei cittadini nei suoi confronti. Un difetto analogo – specie nel caso di una lettera commerciale allorché si conosce il nominativo della persona che tratterrà la questione - può consistere nello scrivere il nome della ditta e, sotto, “alla cortese attenzione” del dott. Rossi. Se necessario, invertite l’ordine.
Conviene coinvolgere il lettore, dargli l’impressione che pensiamo a lui perché è importante, perché lo riteniamo persona che si preoccupa dei problemi di chi gli scrive. Al tempo stesso è necessario evitare una familiarità non giustificata dai reciproci rapporti. Forse perché appartengo ad un’altra generazione, non amo che uno sconosciuto si rivolga a me dandomi del “tu”, o che usi solo il mio nome.
Attenzione a scrivere correttamente il nome. Un Niccolò non apprezza di essere menzionato come Nicolò.

Consigli per i giornalisti

Cito dai Consigli e documenti per chi opera nel campo dell'informazione, di Sergio Lepri:

nome e cognome - Nel linguaggio giudiziario (dei magistrati e degli avvocati) gli imputati e i condannati vengono sempre indicati col cognome prima del nome: un cattivo modello. Nel linguaggio giornalistico buona regola è indicare i personaggi della cronaca, specie politica, non solo col cognome (dopo), ma anche col nome (prima), così come si fa nel giornalismo inglese e francese. (da Lingua italiana, N)

lunedì 7 giugno 2010

Parlamento europeo

Nel sito web del Parlamento europeo si rispettano le buone pratiche per quanto riguarda la presentazione dei parlamentari, contrariamente a quanto succede invece in Italia (come ho fatto notare in un post precedente).


L'elenco dei nostri rappresentanti è ordinato per cognome; il cognome viene messo prima e il nome segue, ma separato da una virgola.

La scheda relativa ad ogni eurodeputato viene mostrata con il nome prima del cognome, e gli indirizzi di posta elettronica sono basati sullo schema nome.cognome@europarl.europa.eu.

venerdì 4 giugno 2010

Poste, pubblicità delle raccomandate

La campagna pubblicitaria per il servizio Raccomandata 1 di Poste Italiane presenta un'immagine di una busta con indirizzo e francobollo. L'immagine su web non permette di leggere bene l'indirizzo, però le locandine e i pieghevoli presenti negli uffici postali sì.

Ho fatto la scansione di un pieghevole per mostrare che l'indirizzo riporta correttamente dott. Andrea Alfieri.


Chissà quando tutti quelli che mi inviano lettere, riviste, conti da pagare, inviti, ecc. si renderanno conto che sbagliano a scrivere il cognome prima del nome...

giovedì 3 giugno 2010

Guide alla preparazione di un curriculum

Il sito PortaLavoro, che mette in contatto aziende che cercano personale con persone che cercano lavoro, mette a disposizione un'utile Guida alla preparazione di un corretto Curriculum Vitae, dove si trovano, tra le altre cose, le seguenti raccomandazioni:
  • tra i dati anagrafici e personali, indicare nome e cognome
  • firmare sempre il CV (con il nome prima del cognome)
Le Pagine enciclopediche del Diogene, alla voce Curriculum Vitae, sottolineano, tra le cose da evitare, lo scrivere il cognome prima del nome.

mercoledì 2 giugno 2010

Wikipedia, how an Italian name *should* be

La pagina della Wikipedia, versione inglese, relativa a come sono formati i nomi in italiano (Italian name), recita:

A name in Italian consists of a given name (nome) and a surname (cognome). Surnames are normally written after given names. Occasionally in official documents, the surname may be written before given names. In speech, the use of given name before family name is standard. (Wikipedia)

Letteralmente:

Un nome in italiano consiste di un nome attribuito e di un cognome. I cognomi sono scritti normalmente dopo il nome attribuito. Occasionalmente in documenti ufficiali, il cognome può essere scritto prima del nome attribuito. Nel parlato, l'uso del nome prima del cognome è lo standard.

Che cosa dire? Purtroppo, le occasioni in cui il cognome viene scritto prima del nome, come documentato anche in questo blog, vanno bene al di là dei documenti ufficiali, e il fatto che nel parlato il nome prima del cognome sia lo standard è forse un po' troppo ottimistico.

Ad ogni modo, l'indicazione di cosa dovrebbe essere fatto c'è.

domenica 30 maggio 2010

Giosuè Carducci e il libretto non firmato

Nel blog Centomila Frasi è riportato un interessante aneddoto riguardante Giosuè Carducci, che riporto integralmente:

Un giorno si presentò a Giosuè Carducci, quando era professore a Bologna, uno studente, pregandolo di volergli firmare il libretto di frequenza. «Come si chiama lei?», gli domandò il Poeta. E quello, timidamente, rispose (poniamo) Rossi Giovanni, dicendo prima il cognome e poi il nome. Bruscamente, quasi sgarbatamente, il Carducci gli restituì il libretto senza neppure aprirlo, dicendogli: «Tenga: Le farò la firma quando avrà imparato a dire correttamente il suo nome!» Cadendo dalle nuvole, lo studente guardò il professore con aria interrogativa. E il Carducci, più brusco che mai: «Per sua regola, si dice sempre e si scrive sempre il nome prima del cognome. L’eccezione è ammessa solo in caso di necessità alfabetiche!» E il libretto non fu firmato.

Se più insegnanti si comportassero in questo modo, anziché — loro per primi — presentarsi e chiamare i propri allievi con cognome e nome, come spesso capita di sentire, la scuola sarebbe un posto un pochino migliore…

P.S. L'esigenza dell'ordinamento alfabetico poteva avere un senso al tempo di Carducci, quando ancora non esistevano i calcolatori. Oggi è possibile avere un elenco ordinato per cognome anche presentando i nomi prima dei cognomi.

mercoledì 26 maggio 2010

Commissioni d'esame

Seguendo una delle peggiori abitudini burocratiche della pubblica amministrazione, l'elenco degli insegnanti che comporranno le commissioni d'esame ai prossimi esami di stato, pubblicato oggi e raggiungibile dal sito del Ministero dell'Istruzione, viene mostrato con i cognomi prima dei nomi.


Per fortuna, almeno i nomi degli Istituti sono nella forma corretta: Liceo "Giordano Bruno", non Liceo "Bruno Giordano" come nelle Pagine Bianche (vedi post precedente al riguardo).

Ad ogni modo, se nel mondo della scuola si deve dare il buon esempio, siamo messi bene... :-(

martedì 25 maggio 2010

Nomi tradotti da Bartezzaghi

Divertenti gli esempi di Stefano Bartezzaghi nella sua Antologia di L&N, voce Naming: tradurre nomi.

Se Benedetto Croce può diventare Holy Cross, di certo non starebbe bene che diventasse Cross Holy...

lunedì 24 maggio 2010

La firma in un curriculum

È un testo di diversi anni fa, ma contiene indicazioni che sono tutt'ora molto utili. Si tratta del libro Scrivere. Una fatica nera, di Alessandro Lucchini (Deus editore, Milano: 1996), disponibile nel sito di Comunico oppure su Scribd.

Segnalo questo passaggio, dedicato alla firma posta in calce alla lettera di introduzione ad un curriculum vitae:

La firma, però, rigorosamente autografa. A questo proposito è bene ricordare che non siamo più a scuola, né sotto le armi: il nome deve assolutamente precedere il cognome. Una firma Rossi Mario, magari sottolineata, o con svolazzo finale, blocca immediatamente la lettura (peraltro la firma è la prima cosa che un selezionatore legge).

Se la firma non è chiaramente leggibile, è opportuno scrivere anche a macchina (meglio sotto la firma stessa) il proprio nome e cognome. Sono da evitare le sigle.

Un ultimo suggerimento: se nome e cognome presentano ambiguità (quale sarà il nome e quale il cognome di Antonio Sergio?) sarà bene specificare (nome: Antonio, cognome Sergio), almeno fino a quando tutti avranno imparato a firmare con il nome prima del cognome.

domenica 23 maggio 2010

Biglietti da visita creativi

Nell'interessante raccolta di biglietti da visita creativi del Web Designer Depot si può notare, se mai ce ne dovesse essere bisogno, che il nome viene sempre messo prima del cognome.

D'altronde, come raccomanda il blog Idee per lavorare, tra i dati che non devono mancare ci sono, appunto, "Nome e cognome" (non il contrario).

sabato 22 maggio 2010

Formato europeo Curriculum Vitae

Il formato europeo per il Curriculum Vitae prevede che venga scritto il nome prima del cognome.


Anche l'esempio di curriculum compilato e le istruzioni prevedono la forma «nome e cognome».

Va osservato però che se si compila il curriculum online, viene proposta la forma cognome e nome come default, e bisogna fare clic sull'apposita iconcina per cambiarla... da così:


... a così:




Invece, se si compila online il curriculum scegliendo come lingua l'inglese, ad esempio, viene proposto il default first name / last name.

P.S. Dalla data della pubblicazione originaria del post, l'esempio e le istruzioni sono state cambiate. Grazie a Philippe per l'intervento.

giovedì 20 maggio 2010

Cognome e Nome su La7

Su La7 viene mandata in onda una trasmissione che si occupa di interviste a personaggi più o meno famosi.

Forse per rendere un tono un po' burocratico, hanno deciso di chiamarla Cognome e Nome, tradendo una delle buone abitudini dei giornalisti, che avranno forse anche tanti difetti, ma almeno scrivono sempre il nome prima del cognome.



Quindi, nonostante la trasmissione mostri comunque i nomi prima dei cognomi (Fabio Volo, non Volo Fabio, Loretta Goggi e non Goggi Loretta), e nonostante il titolo della pagina web indichi "Le interviste di Nome e Cognome"


la trasmissione finisce tra le cattive pratiche, per il cattivo esempio che dà.
Tra l'altro, l'espressione "Cognome e nome" è brutta in sé: direste mai "coautore e autore", oppure "coinquilino e inquilino"?

domenica 9 maggio 2010

Ordine alfabetico negli stradari tedeschi

Come è noto, nella lingua tedesca vi è la tendenza a unire più termini per formare un'unica parola. Così, quello che noi chiameremmo in Italia Viale Marie Curie, in tedesco diventa Marie-Curie-Allee.

È interessante notare che nessuno dice solo Curie-Allee, perché il toponimo è quello completo, con il nome e il cognome (in quest'ordine, naturalmente).

Significativo è poi che anche l'ordine alfabetico, negli stradari, è impostato con priorità sul nome, come si può vedere, ad esempio, nel sito Berliner Stadtplan, dove troviamo, tra gli altri toponimi,

Hildegard-Marcusson-Straße
Karl-Wilker-Straße
Lina-Morgenstern-Straße
Marie-Curie-Allee
ecc.



(in ordine di nome, appunto). A dimostrazione che, come dice l'Accademia della Crusca, l'ordine alfabetico per cognome non è imprescindibile, in fondo.

venerdì 7 maggio 2010

Quando la correzione è impossibile

Uno dei motivi per cui i dati sulle persone devono essere resi con il nome prima del cognome è che, in alcuni casi, diventa impossibile una correzione. Mi spiego con un esempio.

Immaginiamo di ricevere dall'ufficio marketing un elenco di persone a cui scrivere una lettera:

Alberti Stefano 
Cento Giorgio

Donati Bruno
Rossi Mario

Uno potrebbe dire: poco male, mi basta scambiare l'ordine per ristabilire l'ordine corretto, e ottenere delle lettere da mandare a Stefano Alberti, Giorgio Centi, ecc.

A parte il fastidio di dover fare un lavoro di correzione di una cosa che potrebbe essere fatta bene fin dal principio, esistono casi per i quali non è così evidente qual è il nome e qual è il cognome:

Armah Ayi Yaw
Bondelli Cesare Giovanni 

Come possiamo capire se dovremo intestare la nostra lettera a Yaw Armah Ayi oppure a Ayi Armah Yaw? A Cesare Giovanni Bondelli o a Giovanni Bondelli Cesare?

P.S. È naturalmente vero anche l'opposto: se trovo scritto da qualche parte "Giovanni Cesare Bondelli" potrei non capire se Cesare fa parte del nome o del cognome. In questo caso però il problema è meno grave, visto che la forma è già giusta e non c'è necessità di correzione.

P.S. 2. In alcuni certificati emessi da pubbliche amministrazioni (ad esempio, dagli uffici anagrafe dei Comuni), vengono riportate le generalità di una persona nella forma cognome e nome, senza nessuna possibilità di comprensione di quale sia il primo e quale sia il secondo.

Cognome e nome: Bondelli Cesare Giovanni 

Sarebbe semplice separare adottare una delle seguenti soluzioni per rendere le cose più chiare:

Nome e Cognome: Giovanni BONDELLI CESARE

Nome: Giovanni
Cognome: Bondelli Cesare
  
Cognome: Bondelli Cesare
Nome: Giovanni

Cognome e nome: Bondelli Cesare, Giovanni

Chissà quali insormontabili problemi informatici impediscono soluzioni del genere...

domenica 2 maggio 2010

Avatar: Jake Sully o Sully Jake?

Il film Avatar offre qualche spunto di riflessione anche sulla questione "nome e cognome".

Il primo è che ambienti come l'esercito (o, nel caso specifico, l'agenzia di sicurezza privata Sec-Ops) tendono a indrappellare le persone, e questo porta a chiamarle prevalentemente per cognome e a scrivere le etichette degli armadietti con il cognome prima del nome (del quale è presente solo l'iniziale): Spacer M, Sully T, ecc. (per chi non ha visto il film: T sta per Tom, il fratello di Jake).

 

Il secondo è che negli ambienti accademici e di ricerca, pur molto burocratizzati, c'è comunque un minimo di attenzione per il rispetto delle forme corrette. Nelle registrazioni dei rapporti di Jake si vede che il ricercatore e la coordinatrice del progetto (P.I.: principal investigator) sono indicati con il cognome e l'iniziale del nome, ma separati da un virgola: Sully, J. e Augustine, G.


Il terzo è che comunque le persone si presentano con il nome prima del cognome: Jake Sully, non Sully Jake. E a quanto pare anche nella lingua Na'vi si usa il nome prima del cognome: Pivlltxe, ma Jakesully.


(Grazie a Michele per la segnalazione)

Le immagini sono pubblicate in forma degradata per uso didattico e scientifico. Credit 20th Century Fox.

giovedì 29 aprile 2010

Senato e Camera dei Deputati

Sia la Camera dei Deputati sia il Senato della Repubblica propongono l'elenco dei membri in ordine alfabetico rispetto al cognome, senza la separazione del cognome dal nome tramite una virgola (vedi, per comparazione, il sito del Senato degli Stati Uniti) o mettendo il nome prima del cognome (vedi il sito dell'Assemblea nazionale francese).


Gli indirizzi di posta elettronica dei nostri rappresentanti sono costruiti in base al modello cognome + segno di sottolineatura + iniziale del nome (es. adamo_m@posta.senato.it, aderenti_i@posta.senato.it, adragna_b@posta.senato.it, abelli_g@camera.it, abrignani_i@camera.it, ecc.).

Il sito del Senato almeno presenta le schede dei singoli Senatori con il nome prima del cognome, mentre quello della Camera dei Deputati presenta anche queste con il cognome prima del nome.

mercoledì 28 aprile 2010

Pagine gialle, bianche e indirizzi errati


Mai fatto caso al come vengono presentati gli indirizzi nei risultati delle ricerche nel sito delle Pagine Gialle o in quello delle Pagine Bianche?

A parte l'opinabile prassi di presentare il cognome prima del nome per le persone titolari di un'attività imprenditoriale, Pagine Gialle estende la brutta abitudine anche agli indirizzi, riportando senza nessuna vergogna via Manzoni Alessandro, via Bembo Pietro, e cose del genere (vedi i risultati della ricerca di edicola a Padova).



Chissà in base a quale logica, però, le vie intitolate ai santi non sembrano subire la stessa sorte: via San Gregorio Barbarigo non viene infatti storpiata in via Barbarigo San Gregorio...

Se si è solo frati, oppure eretici, comunque, il pattern "cognome+ nome" viene applicato senza ritegno, come dimostrano i casi di via Eremitano Fra Giovanni e via Bruno Giordano.

Per fortuna, almeno nelle mappe di TuttoCittà, i nomi vengono messi correttamente prima dei cognomi...





(grazie a Sabrina per la segnalazione)





martedì 27 aprile 2010

Posta elettronica certificata

Il nuovo servizio di posta elettronica certificata offerta gratuitamente ai cittadini per comunicare con la pubblica amministrazione, al di là di altre considerazioni sull'usabilità dell'interfaccia e sui frequenti problemi di timeout, si presenta tra le buone pratiche per il fatto di chiedere prima il nome e poi il cognome nel modulo per la richiesta di attivazione, nel dare il messaggio di benvenuto con il nome e il cognome e -- cosa molto importante -- nel creare indirizzi di posta elettronica secondo il pattern nome.cognome@postacertificata.gov.it.

lunedì 26 aprile 2010

Museum of Learning

Secondo quanto riportato nel Museum of Learning, l'ordine delle parti del nome definito "orientale" (cognome + nome) si usa in Ungheria, parti dell'Africa e Asia orientale, mentre quello definito "occidentale" prevede il nome più il cognome (salvo l'eccezione degli elenchi, in cui però -- si dice -- una virgola separa il cognome dal nome).

È interessante l'osservazione per cui i nomi di persone contemporanee giapponesi o ungheresi sono normalmente trasformati quando se ne parla in occidente (Puskás Ferenc diventa Ferenc Puskás), ma ciò non avviene per cinesi, coreani e vietnamiti.

Ad ogni modo, l'Italia è un paese occidentale, per cui si deve usare il nome prima del cognome. O no?

sabato 24 aprile 2010

Quasi un pamphlet

Cito volentieri un brano di un articolo scritto da Luigi Scialanca, intitolato Prima il Nome, poi il Cognome, in cui si parla del caso di Lorena Cultraro, una ragazza di Niscemi violentata e uccisa nel 2008.

Quanti di voi ― fatto che può apparire banale solo a chi lo consideri con indifferenza, appunto, mentre è importante come pochi ― quanti di voi, signore e signori insegnanti, insegnano a firmare scrivendo prima il Nome e poi il Cognome? Quasi nessuno. Sarebbe già qualcosa, per quelle ragazze e quei ragaz­zi, ma voi non lo sapete. Sarebbe tantissimo, anzi, ma voi per primi lo ignorate. Poiché voi stessi vi fir­mate così, senza sapere ciò che fate: Scialanca Luigi, invece che Luigi Scialanca. Ed è così che poi acca­de di leggere sui manifesti Cultraro Lorena, invece che Lorena Cultraro. Sono ignoranti i tipografi? No. Lo siete voi, cari colleghi. Che per primi ignorate, e perciò non insegnate, che ogni essere umano è qual­cuno e ha valore, infinito, semplicemente per sé stesso ― perché è un essere umano, quel­l’essere umano, diverso da ogni altro, irriproducibile nei secoli dei secoli ― e non per l’appartenenza a una fa­miglia, a un gruppo, a un branco, a un partito, a una religione, a un popolo, a un’etnia... Poiché sono gli esseri u­mani che fanno le famiglie (e gli dei), non le famiglie (e gli dei) che fanno gli esseri umani.


Cosa pensate che immaginino i “vostri” bambini e ragazzi, signore e signori insegnanti ― cosa pensate che immaginino, intendiamo, pur senza esserne consapevoli ― quando sentono non diciamo grandi uomi­ni e donne, non un William Shakespeare, un Galileo Galilei, un Ludwig van Beethoven, una Rita Levi Mon­talcini, ma la più scrausa delle veline, il più scalcagnato dei “famosi”, l’infimo dei politicanti, corret­ta­mente menzionati per No­me e Cognome? E loro invece no, loro sempre e soltanto Cultraro Lorena, su o­gni pagina di ogni registro, sul verso di ogni compito, sul frontespizio di ogni quaderno e ogni libro di te­sto, senza che alcuno mai se ne ac­corga, senza che alcuno mai se ne curi, giorno dopo giorno, anno do­po anno? Come se solo quelli fossero im­portanti, preziosi, umani, e invece loro fossero niente? Ve lo di­ciamo noi, se per caso non ne aveste idea: fantasticano, i “vostri” bambini e ragazzi ― fantasticano, in­tendia­mo, pur sen­za esserne consapevoli ― di essere, solo loro, esclusi per nascita dall’Umanità.


Una questione importante come poche, appunto. Insegnare ad usare il nome prima del cognome è un modo per insegnare ad affermare la propria identità, e a volte sembra che ce ne sia veramente bisogno. Tutti gli insegnanti e gli educatori dovrebbero meditare su queste parole.

venerdì 23 aprile 2010

Cartellino di riconoscimento dei dipendenti pubblici

Come è noto, il ministro Renato Brunetta ha emanato qualche settimana fa una circolare per ricordare che dallo scorso 16 febbraio, in base a quanto disposto dall’articolo 69 del decreto legislativo n. 150/2009 (Riforma della Pubblica Amministrazione), “i dipendenti delle amministrazioni pubbliche che svolgono attività a contatto con il pubblico sono tenuti a rendere conoscibile il proprio nominativo mediante l’uso di cartellini identificativi o di targhe da apporre presso la postazione di lavoro".

Secondo quanto riportato nel blog dello stesso Ministro, «la disposizione individua gli elementi per l’identificazione nel nominativo (nome e cognome) del dipendente».

Sei un dipendente pubblico e ti è stato consegnato un cartellino con il cognome prima del nome? Puoi provare a fartelo cambiare (facendo così un favore alla Pubblica Amministrazione, che fa una più bella figura). Se non te lo cambiano, possiamo sempre segnalare la cosa nelle cattive pratiche...

martedì 20 aprile 2010

Promessi sposi

Nei Promessi sposi, capitolo XIV, Renzo vuole alloggiare in un'osteria, e l'oste gli chiede le generalità.

- Cosa vuol dir questo? - esclamò Renzo, ingoiando un boccone dello stufato che il garzone gli aveva messo davanti, e sorridendo poi con maraviglia, soggiunse: - è il lenzolo di bucato, codesto?

L'oste, senza rispondere, posò sulla tavola il calamaio e la carta; poi appoggiò sulla tavola medesima il braccio sinistro e il gomito destro; e, con la penna in aria, e il viso alzato verso Renzo, gli disse: - fatemi il piacere di dirmi il vostro nome, cognome e patria.

- Cosa? - disse Renzo: - cosa c'entrano codeste storie col letto?

- Io fo il mio dovere, - disse l'oste, guardando in viso alla guida: - noi siamo obbligati a render conto di tutte le persone che vengono a alloggiar da noi: nome e cognome, e di che nazione sarà, a che negozio viene, se ha seco armi... quanto tempo ha di fermarsi in questa città... Son parole della grida.


Mi permetto di segnalare questo esempio tra le buone pratiche...

lunedì 19 aprile 2010

aNobii e le schede bibliografiche

aNobii.com è un sito in cui un utente può dichiarare quali libri ha letto, sta leggendo e desidera leggere, scrivendo recensioni, cercando altri lettori con interessi affini, ecc.

Quando si deve inserire un libro nella propria collezione, si può usare il codice ISBN, oppure sfruttare un motore di ricerca interno che consulta il database dei libri già registrati.

Se non si trova il libro che si vuole inserire, si possono inserire i dati in una scheda bibliografica, e nel modulo viene detto chiaramente che il nome va inserito prima del cognome.



Da un punto di vista informatico potrebbe essere opinabile non avere la separazione di nome e cognome in due campi, ma se il campo è unico, è bene che sia così...

(grazie a Tiziano per la segnalazione)

domenica 18 aprile 2010

Google Apps

Nell'ambito del servizio Google Apps, è possibile la gestione delle caselle di posta elettronica degli utenti del proprio dominio.



È possibile specificare se si vuole che compaia prima il nome o prima il cognome, ma (a parte che il default è First Last), se si sceglie l'altra forma, una virgola separa il cognome dal nome. È anche possibile fare in modo che ai propri utenti non sia consentito cambiare l'impostazione.

venerdì 16 aprile 2010

Librerie on line

Mai cercato un libro da acquistare on-line? Nell'elenco dei libri che trovate compare, per gli autori, prima il nome o prima il cognome?

Difficile da credere, ma quasi sempre, in Italia, le librerie on-line mettono il cognome.

Cattive pratiche











Buone pratiche

Bene invece si comportano BOL, DeaStore e Il Circolo:




Strane pratiche miste

Il sito LaFeltrinelli.it sembra usare un approccio casuale...




All'estero



Cosa succede invece all'estero? Sia Amazon sia Barnes and Noble mettono correttamente i nomi prima dei cognomi. Sarà possibile imitarli, un giorno?






 

AGGIORNAMENTO 6 DICEMBRE 2010

Amazon.it ha aperto recentemente i battenti e conferma la buona pratica che segue all'estero. Ho fatto un nuovo post al riguardo.

mercoledì 14 aprile 2010

Sentenza di tribunale

Possiamo prendere ad esempio di cattiva pratica la sentenza sul caso Google (con grande probabilità è così per tutte le sentenze, cito questa perché mi è capitata sotto gli occhi). Fateci caso: il magistrato è citato con nome e cognome, gli avvocati sono citati con nome e cognome, gli imputati con cognome e nome.


giovedì 8 aprile 2010

Venti buoni motivi per usare il nome prima del cognome in firme, insegne, locandine, cartelli, biglietti da visita, indirizzi, certificati, ecc.

1. Lo dice il dizionario.

Il dizionario italiano online definisce cognome come «nome di famiglia che si aggiunge al nome di persona».
Definizioni analoghe si trovano in altri dizionari.

2. Lo dice l'etimologia.

In latino si distinguono (vedi Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Cognome):

  • praenomen (che distingueva l'individuo ed era paragonabile al nome proprio di persona contemporaneo),
  • nomen (che denotava la gens di appartenenza, paragonabile all'odierno cognome)
  • cognomen (che era un soprannome affibbiato all'individuo o ai membri del ramo di una famiglia).

Visto che il cognome odierno deriva dal nomem o dal cognomem, è naturale pensarlo come qualcosa che viene aggiunto («Tizio, della stirpe di Caio, detto Sempronio», non «detto Sempronio, della stirpe di Caio, Tizio»).

(Il latino cognomen è composto da co-, per cum 'con', e nomen 'nome'. Ma gli antichi ricollegano nomem e cognomem alla base di "cognoscere": come 'segno di riconoscimento', da cum 'con' e noscere 'conoscere' -- cfr S. Battaglia, Grande Dizionario della Lingua Italiana, UTET)

3. Lo dice la grammatica.

Molto spesso gli aggettivi servono a identificare a quale oggetto, fra i tanti a disposizione, ci si riferisce (e non la qualità dell'oggetto stesso).

Ad esempio, se dico «Passami il libro bianco sul tavolo» l'aggettivo bianco non significa che il libro è bianco, ma solo che, tra i libri sul tavolo, voglio quello identificabile come bianco (potrebbe essere semplicemente il più chiaro). Se dico «I pezzi bianchi sulla scacchiera» identifico i pezzi da considerare bianchi, che però probabilmente non sono bianchi (spesso sono marroncino chiaro, così come quelli neri sono marrone scuro).

Visto che l'origine del cognome ha a che fare con l'identificazione di una persona a cui si fa riferimento (si pensi ai tanti cognomi in cui questo è evidente, come 'Del Fabbro', 'Trevisan', 'Furlan', 'Piccinin', 'Di Girolamo', ecc.) la grammatica ci suggerisce di indicare il nome prima del cognome, così come mai diremmo «Passami il bianco libro sul tavolo».

4. Lo dice l'Accademia della Crusca.

Vedi in proposito la pagina «È più corretto firmare nome+cognome o cognome+nome?» che fa riferimento a come si firma ma che contiene concetti applicabili in genere.

5. Lo si vede chiaramente nelle altre lingue.

In inglese, «first name» (nome) e «last name» (cognome): first vuol dire primo, last vuol dire ultimo.
In francese, «prénom» (nome) e «nom» (cognome): prénom è quello che viene messo prima del nom.

E come dimenticare frasi tipo «Mi chiamo Bond, James Bond»?

(In ungherese, in giapponese e in altre lingue valgono regole completamente diverse, ma in genere nelle lingue di ceppo indoeuropeo viene sempre messo prima il nome e poi il cognome.)

6. Lo dicono gli esempi della vita quotidiana.

Come vengono chiamati gli scrittori, i cantanti, gli artisti, i giornalisti, i politici e, in genere, tutti i personaggi pubblici?
Alessandro Manzoni o Manzoni Alessandro? Claudio Villa o Villa Claudio? Giorgio De Chirico o De Chirico Giorgio? Enzo Biagi o Biagi Enzo? Sandro Pertini o Pertini Sandro? Fa' attenzione a tutti i nomi che vedi citati e senti pronunciare in TV, alla radio, sui giornali...

7. Lo dice la legge.

Codice civile, art. 6. Diritto al nome.
Ogni persona ha diritto al nome che le è per legge attribuito.
Nel nome si comprendono il prenome e il cognome.

8. La Wikipedia lo fa.

Hey, siamo nel web 2.0 e ancora non abbiamo visto come si comporta Wikipedia? I personaggi citati hanno il nome prima del cognome ovunque, anche nell'URL delle pagine. Ad esempio, http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Boccaccio, non http://it.wikipedia.org/wiki/Boccaccio_Giovanni.

9. Le Poste dicono di farlo.

Nelle istruzioni di Poste Italiane su come scrivere l'indirizzo (http://www.poste.it/postali/cap/indirizzo.shtml) si vede chiaramente, nell'esempio in fondo alla pagina, che la riga del destinatario comprende il nome e il cognome, non viceversa. Raccomandazioni analoghe si trovano in molti altri siti dedicati all'argomento, come QuiMail (http://www.quimall.com/blog/come-si-scrive-una-busta-da-lettera).

10. Non è vero che "visto che il cognome vale di più, deve essere messo prima"

Ore 12:45:13 (ore 12, 45 minuti, 13 secondi). Le ore "valgono di più", quindi vengono messe prima. Ma come la mettiamo con le date? Qui in Italia, siamo abituati a scrivere "5 febbraio 2010", non "2010 febbraio 5". Eppure, seguendo lo schema di "cosa vale di più", dovremmo concordare sul fatto che l'anno "vale di più".
E poi, in ogni caso, chi l'ha detto che "il cognome vale di più"?

11. L'ordinamento alfabetico non conta.

In molti contesti burocratici si desidera che gli elenchi vengano ordinati per cognome. Questi elenchi vengono per lo più gestiti con strumenti informatici, per cui in genere non c'è nessuna difficoltà a produrre elenchi ordinati per cognome anche se il nome viene messo prima (eventualmente formattandolo in maniera diversa).
Esempi:

a) con il cognome in grassetto:

Stefano Alberti
Giorgio
Cento
Bruno
Donati
Mario
Rossi

b) con il cognome in maiuscolo:

Stefano ALBERTI
Giorgio CENTO
Bruno DONATI

Mario ROSSI


c) in una tabella:

NomeCognome
StefanoAlberti
GiorgioCento
BrunoDonati
MarioRossi

Se proprio se ne ha la necessità, i cognomi possono essere scritti prima del nome, aggiungendo una virgola, o mettendo il nome tra parentesi:

a) separazione con la virgola:

Alberti, Stefano
Cento, Giorgio

Donati, Bruno
Rossi, Mario

b) nome tra parentesi:

Alberti (Stefano)
Cento (Giorgio)

Donati (Bruno)
Rossi (Mario)

Queste convenzioni sono utilizzate in molti altri tipi di elenchi, come ad esempio quello dei titoli dei film (o dei romanzi):

Diabolici, I
Diari della motocicletta, I
Diario di una cameriera, Il


oppure

Diabolici (I)

Diari della motocicletta (I)
Diario di una cameriera (Il)


Il sito del progetto Liber Liber ha un indice degli autori strutturato in questo modo (vedi http://www.liberliber.it/biblioteca/a/index.htm).

Un caso interessante potrebbe essere quello dei nomi di file e cartelle (in ambito informatico). Ad esempio, si potrebbe desiderare una cartella per ogni allievo di una classe. Come mantenere l'ordine alfabetico, lasciando il nome prima del cognome? La soluzione è semplice. Basta anteporre un numero al nome della cartella:

01 Stefano Alberti
02 Giorgio Cento
03 Bruno
Donati
04 Mario Rossi

Ad ogni modo, ammesso e non concesso che in un elenco si desideri avere i cognomi prima dei nomi (in un elenco), non c'è nessuna giustificazione per usare la forma cognome e nome anche quando i dati di quell'elenco vengono estratti per produrre certificati, intestazioni di lettere, cartellini identificativi, ecc.

12. Se ti è stato insegnato a scuola di usare il cognome prima del nome, vuol dire che ti hanno insegnato una cosa sbagliata.

Capita a tutti di sbagliare, e può capitare anche agli insegnanti. Forse a scuola sei stato abituato a essere chiamato da maestri e professori (solo alcuni, si spera) con il cognome prima del nome. Be', non è detto che tutto quello che si vede o sente a scuola sia vero, corretto, sensato. A volte, purtroppo, a scuola una pessima mentalità burocratica prevale.

Ragiona con la tua testa. E, comunque, chiediti se a mettere il cognome prima del nome ti è stato insegnato in una scuola che di chiamava Liceo Classico "Petrarca Francesco" o Liceo Classico "Francesco Petrarca", Istituto Tecnico "Fermi Enrico" o Istituto Tecnico "Enrico Fermi".

13. Il livello di prestigio sociale non conta (almeno non per questo genere di cose).

Se fosse vero che solo per le persone di un certo rango si usa il nome prima del cognome, bisognerebbe capire chi determina questo rango. C'è un esame da superare? Si viene nominati «aventi diritto al nome prima del cognome» con qualche decreto?

14. Non è vero che "suona meglio".

Alcuni sostengono che, nel proprio specifico caso, la forma cognome+nome "suona meglio" di quella nome+cognome. In realtà, è probabile che "suoni meglio" solo perché per anni ci si è sentiti chiamare in questo modo.

15. Non è vero che "vale solo per le firme".

Guardati intorno. Leggi un giornale, prendi in mano un libro, guarda i titoli di testa o di coda di un film. Se ci fai caso, i nomi vengono messi sempre prima dei cognomi. Sono firme? No.

16. Non è vero che "la burocrazia lo impone".

È vero che spesso, in moduli burocratici da compilare, ci viene richiesto di inserire "cognome e nome". In questo modo, chi deve ordinare alfabeticamente i moduli compilati è facilitato perché il cognome viene messo prima.

Se ci sono due "campi", come in

Cognome: _________________ Nome: _____________________

la cosa può essere accettata (è un po' come se ci venisse chiesto «Qual è il tuo cognome?» e poi «Qual è il tuo nome?»).

Se c'è un campo unico, come in

Cognome e nome: ______________________________

possiamo compilare il modulo scrivendo «Rossi, Mario».

Ad ogni modo:
  1. con il trattamento informatico dei dati la richiesta di cognome e nome (in quest'ordine) non è più giustificata;
  2. non c'è nessun motivo per cui questa cattiva prassi debba essere presa a giustificazione per continuare nell'errore anche in altri contesti meno burocratici;
  3. andrebbe cambiata la prassi burocratica, non la regola.

17. Così sarai meno "indrappellato".

I contesti in cui si usa il cognome prima del nome sono quelli in cui le persone non sono viste come persone a sé stanti, ma indrappellati con altri simili. Come dice Alfonso Leone, «la sequenza "nome + cognome" svincola [l'individuo] da qualsiasi concetto di raggruppamento, considerandolo nella sua inconfondibile personalità» (citato nella pagina dell'Accademia della Crusca indicata sopra).

18. Potrai sfoggiare un po' di "orgoglio pinchesco".

Beppe Severgnini lo spiega molto bene nel libro "L'italiano. Lezioni semiserie" (BUR, Biblioteca Universale Rizzoli, ISBN 8817027448):

Nel 1866, a chi gli domandava se fosse davvero lui l'auto­re di un sonetto firmato Man­zoni Alessandro, l'ottantunenne autore dei Promessi Sposi rispose seccato: «Sarebbe per me nota sufficiente di falsità il vedere che il cognome ci si trova anteposto al no­me di battesimo, cosa non mai usata da me nel sottoscrivermi». Bravo, Don Lisander. Così si fa: du­ro, puro e chiaro. Il cognome prima del no­me si può usare solo sugli elenchi (per facili­tare la ricerca); o in alcuni moduli prestampati. Ma quando esiste la libera scelta, non sia mai. Il cognome prima del nome è una genufles­sione inconscia. «Sono Pinco Pallino!» è, in fon­do, una forma di orgoglio pinchesco. «Sono Pallino Pinco...» vuol dire presentarsi come un suddito, un numero, uno dei tanti pallini. Il cognome prima del nome è un gran­de indicatore psicosociale, come l'assenza di congiuntivi, la presenza di tatuaggi e l'a­vambraccio sinistro sul tavolo mentre si mangia. Queste cose le avrebbe potute fare Eugenio Montale, se avesse voluto; voi e io, no. Una lettera firmata "Piselli Luigino" indi­ca che il poveretto, oltre a un cognome complicato, ha anche un atteggiamento sbagliato. C'è servilismo, in quell'inversione. Inevitabile per una recluta il primo giorno di caserma, mezzo secolo fa; non per Luigino Pi­selli, cittadino italiano del XXI secolo. Ricordate il "Cerutti Gino" di Giorgio Gaber («Il suo nome era Cerutti Gino/ ma lo chiamavan Drago /Gli amici al bar del Giambellino/dicevan ch'era un mago»). Il cognome anteposto al nome era un modo efficace d'indicare l'ambiente milanese in cui si muoveva il personaggio. Ma ciò che era stilisticamente possibile in un bar del Giambellino nel 1962 è improponibile in un caffè di corso Como nel 2007. Cerutti Gino ha lasciato il posto a Gino Cerutti: un nome con cui - Gaber sarebbe sorpreso - puoi anche lanciare una linea di abbigliamento per giovani. Insomma: se anteporre il cogno­me al nome è una dichiarazione ideo­logica, un vezzo o una provocazione, fate pure. Altrimenti, lasciate perde­re. L'unica lingua europea in cui esi­ste questa regola è l'ungherese (cep­po ugro-finnico). Ecco: se vi chia­mate Miklos di nome e Vasarhely di cognome, presentatevi pure come "Vasarhely Miklos". In tutti gli altri casi, date retta a Sandrino Manzoni e al sottoscritto.

19. È una forma di promozione che non ti costa nulla.

Ci sono persone che badano a queste cose e persone che non ci badano (in fondo, anche tu non ci badavi, forse, prima di leggere queste raccomandazioni). Quando ti presenti a qualcuno dicendo il nome prima del cognome fai una bella figura, gratis. Se ti stai rivolgendo a qualcuno che non ci fa caso, comunque non ci rimetti nulla. È un gioco in cui puoi solo vincere.

20. Non è vero che "non si può cambiare".

Se sei abituato a usare il cognome prima del nome, puoi cambiare questa abitudine. Ad esempio, se ti chiami Mario Rossi:
  1. Pensa a te stesso come Mario Rossi anziché come Rossi Mario, ripetitelo fino a fartelo suonare bene.
  2. Cambia la scritta sul campanello di casa.
  3. Configura meglio il tuo programma di posta elettronica, in modo che al tuo indirizzo venga associata la scritta descrittiva "Mario Rossi" anziché "Rossi Mario".
  4. Crea un nuovo indirizzo di posta elettronica, mario.rossi@example.com al posto di rossi.mario@example.com (puoi comunque attivare un reindirizzamento della posta).
  5. Configura il tuo account su Facebook in modo che venga presentato il nome prima del cognome (il default è già questo, ma potresti averlo cambiato: controlla su Account / Impostazioni account / Impostazioni / Mostra nome e cognome).
  6. Chiedi all'amministratore della rete di cambiare lo username associato al tuo account, in modo che sia strutturato sullo schema nome+cognome (es. da ROSSIM a MROSSI); se non vuole, spiegagli i motivi.
  7. Butta i biglietti da visita e ristampali (ok, questo costa, ma vuoi mettere la soddisfazione di averli migliori?).
  8. Se hai un conto corrente, deposita una nuova firma nello specimen bancario (nel caso tu abbia firmato Rossi Mario quando hai aperto il conto).
  9. Chiedi alla tua banca, alla casa editrice che ti manda le riviste a cui sei abbonato, alle aziende di fornitura che ti mandano le bollette, ecc. di mandarti le comunicazioni indirizzandole a Mario Rossi, non a Rossi Mario.
Se sei un insegnante:
  1. Quando fai l'appello, leggi l'elenco pronunciando i nomi prima dei cognomi.
  2. Quando produci un elenco, metti i nomi prima dei cognomi.
  3. Spiega ai tuoi allievi che il nome va usato prima del cognome non solo nelle firme, ma in tutti i contesti.
  4. Considera che quello che fai viene preso sempre come esempio.

Se sei un sistemista o un programmatore:
  1. Fa' in modo che i tuoi programmi producano, ovunque possibile, output con il nome prima del cognome.
  2. Imposta per i tuoi utenti username che sfruttino il pattern nome+cognome e non cognome+nome.
  3. Se produci o gestisci vCard (o strumenti analoghi), osserva che il campo N (name) comprende N.Family, N.First, N.Middle, N.Prefix, N.Suffix, mentre il campo FN (formatted name) è usato per il nome formattato correttamente, con il nome prima del cognome (vedi anche l'RFC 2426).

Se sei una persona che fa un lavoro burocratico:
  1. Sburocratizza elenchi, moduli da compilare, organigrammi, certificati, ecc. almeno con questo piccolo primo passo.

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